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Scegli le tue battaglie

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In inglese suona meglio, "Pick your battles".
La prima volta che ho sentito questa frase è stato durante l'handover per il mio anno in Junior Enterprises Europe.
Questa lezione mi è rimasta impressa perché la ragazza in questione mi disse:
"Ci saranno un sacco di decisioni da prendere, discussioni da avere e problemi da risolvere.
E non puoi vincere su tutto.
Non puoi discutere fino alla morte su ogni cosa, o sei destinato a rimanere paralizzato ed esausto.
Scegli attentamente le tue battaglie, e combatti solo ed esclusivemente per quelle."
Questo è un tool di produttività assurdo, soprattutto lavorando in un team.
Un volta in JEE stavamo discutendo se spingere gli sforzi di espansione in Danimarca o Norvegia.
Ho dato la mia opinione, ho discusso un po' e spiegato le mie argomentazioni, ma ho lasciato al responsabile enlargement la decisione finale.
Ha scelto poi la nazione che io non volevo, ma semplicemente ho lasciato stare, e finta la discussione non ci ho pensato un altro mezzo secondo.
Mi sono semplicemente fidato della persona responsabile (tra l'altro la sua si è rivelata un'ottima scelta).
Questa non era una mia battaglia.
Io invece ero il tesoriere, quindi ero il solo responsabile del budget e della finanza.
Se qualcuno chiedeva di fare una spesa fuori budget discutevo anche per ore.
Volevo capire se aveva senso, se contribuiva alla strategia, dove avremmo preso i soldi per compensare etc.
Discutevo per ore, litigavo quasi, per poi magari non approvare la spesa.
Questa era una mia battaglia.
Questo approccio ha due incredibili benefici:
1. Consente di risparmiare energie: se discuti solo su poche battaglie, utilizzi la tua energia in maniera efficiente ed efficacie.
Non devi spendere energia per discutere sul colore dei nuovi biglietti da visita (a meno che non sia una tua battaglia)
2. Aumenta la credibilità: se tu non combatti durante le non-battaglie, quando poi insisti per le tue battaglie le persone rispetteranno molto di più la tua posizione.
Chi urla sempre, è come se non urlasse mai. Chi sta sempre in silenzio, quando sussurra è come se urlasse.
Chiaramente funziona in ottica business ma, essendo che stiamo parlando di relazioni, può essere applicato anche in quelle sentimentali.
Sei sicuro/a di voler discutere per ore sul posto dove andare a mangiare sushi? E' davvero una battaglia che vuoi combattere?
Mmm, per me la risposta è facile.
Indubbiamente "Pick your battles" è davvero un tool pazzesco.
Ma ora te lo porto al livello successivo.
Il cambiamento climatico è un problema grosso, giusto? Assolutamente.
La violenza sulle donne? Anche.
La povertà nel mondo? Assolutamente si.
I diritti LGBTQ+? Madonna, è assolutamente un problema.
Ma guess what? Anche qui, devi scegliere la tua battaglia.
Sono tutte battaglie da combattere, ma non puoi combatterle tutte.
Devi sceglierne una.
E' impossibile dare un contributo concreto in una di queste battaglie se non ti focalizzi.
Ecco perché quando le persone mi chiedono cosa ne penso dell'ambiente rispondo "E' un problema sicuramente, ma non sto muovendo un dito per risolverlo".
E come sai, come per i libri [Link]se non stai facendo azioni concrete a riguardo per me vuol dire che non te ne frega niente.
L'unica cosa che conta è quello che fai, non quello che dici.
Quindi a me, di fatto, dell'ambiente "non me ne frega niente".
Io ho scelto la mia battaglia: rivoluzionare il mondo dell'educazione.
Il 100% dei miei sforzi è in quella direzione.
Vuol dire che non penso che il resto non sia un problema? Assolutamente no.
Ma lascio gli altri problemi a chi li sceglie come loro battaglie.
Tu hai scelto la tua battaglia?
P.S. Non usare il "Pick your battles" come scusa per non avere un'opinione.
Non c'è nulla di peggio. Rifletti sempre su tutti i problemi e dai sempre un contributo. Il tool serve solo per capire il livello di insistenza da avere sull'output.
E, se sei un uomo, proponi sempre alla tua ragazza un programma per il sabato sera o la domenica.
Le donne non sopportano il "Facciamo quello che vuoi", semplicemente non insistere se lei vuole mangiare la pizza anziché il sushi.