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Come ascoltare davvero

Tag
Life
Love
Data
Nov 20, 2020
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Ci sono dei libri che penso dovrebbero essere obbligatori per legge.
Come sai uno di questi è The Goal di E. Goldratt [ITA] [ENG], di cui ho parlato qualche settimana fa.
Un altro invece è 12 Rules for Life di Jordan B. Peterson [ITA] [ENG].
E' un libro che esplora la psiche umana spiegando il nostro comportamento di tutti i giorni con collegamenti alla vita primitiva e alla struttura del nostro cervello.
É cosi bello che è il libro che porterei in un'isola deserta se potessi portarne solo uno.
L'ho messo anche per primo nella lista dei 5 libri da leggere nei tuoi vent'anni [Link].
Il libro suggerisce diverse "Hack" per vivere meglio, e oggi ti voglio proporre quella sull'ascolto e sulla risoluzione dei conflitti.
Ti è mai capitato di avere una discussione con qualcuno sapendo perfettamente che nessuno dei due avrebbe mai cambiato idea?
Tu dici la tua opinione, tenendola stretta come si trattasse del Sacro Graal.
L'altra/o dice la sua opinione, alzando sempre di più la voce, con l'unico risultato di farsi sentire meno.
Se state discutendo quale squadra di calcio sia la migliore o se mangiare pizza anziché sushi, è un tipo di "discussione" accettabile.
Ma se in ballo ci sono cose più importanti, come il destino di un'azienda o di una famiglia, non è sufficiente.
Secondo Carl Rogers, uno dei grandi psicoterapisti del secolo scorso:
“The great majority of us cannot listen;
we find ourselves compelled to evaluate, because listening is too dangerous.
The first requirement is courage, and we do not always have it.”
Ecco perché, quando sei in una discussione davvero importante e non state andando da nessuna parte perché nessuno vuole "cedere", istituisci questa regola:

La regola di Roger

 
Ogni persona può parlare per sé solo dopo aver riassunto accuratamente le idee e le sensazioni dell'altro, e deve rifarlo finché l'altro non è soddisfatto della spiegazione.
Questa è una regola semplice, ma molto difficile da applicare.
Primo, ti costringe ad entrare nel modo di ragionare dell'altra persona, con un rischio altissimo: il rischio di dover ammettere che l'altro ha ragione.
Mettendosi nei suoi panni, accetti il fatto che il suo punto di vista non è totalmente irragionevole.
Ripentendo il punto di vista degli altri, lo umanizzi, rendendolo plausibile e aprendo alla possibilità di arrivare a un compromesso.
Secondo, il riassumere consolida la memoria.
Ripetendo continuamente il concetto, rifinendolo e riassumendolo insieme, di fatto cambia.
Diventa meno estremo, perché lo si vede anche spiegato dal punto di vista dell'altra persona.
Si perdono i toni di sfida, si perdono le esagerazioni da entrambe le parti e si arriva a qualcosa di effettivamente ragionevole.
E, cosi facendo, entrambe le parti abbassano un po' le difese.
Terzo, avendo come vincolo che l'altra persona deve essere d'accordo con il nostro riassunto, ci impedisce di semplificarlo fino a renderlo ridicolo.
La Reductio ad absurdum è una tecnica che usiamo spesso, che però ha sempre e solo la stessa conclusione: far arrabbiare la controparte e farla chiudere ancora di più.
Semplice eh?
So cosa stai pensando adesso.
"Bella davvero questa regola, ma è troppo difficile da applicare, anche un po' imbarazzante e soprattutto richiede tempo."
Credimi, non posso essere più d'accordo con te.
Discutere veramente con qualcuno è difficile. E richiede tempo.
Però è l'unico modo per avere una conversazione in cui si ascolta e si è ascoltati.
Se non abbiamo tempo e vogliamo le cose facili, possiamo continuare a urlare la nostra opinione in faccia agli altri e sperare cambino idea.
Buona fortuna a coloro che si imbarcano in questa strada.
La cosa che io ho trovato più difficile, quelle poche volte che sono riuscito davvero a discutere con questa regola, non era applicare la regola di per sé.
Era trovare qualcuno che fosse disposto a rispettarla.
E, purtroppo, gli unici che sono disposti o anzi contenti di rispettarla, sono quelli con cui non ne avresti bisogno.
Fatti un favore e provala la prossima volta che discuti.
Corri il rischio di non avere ragione, ma di uscire dalla discussione vittorioso in ogni caso.