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Vincere una guerra senza combattere

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Hai mai letto “L'arte della guerra” di Shu Tzu? Te lo vendono come un libro che ti cambia la vita.
Io l'ho letto—tre volte— e sinceramente non ci avevo mai trovato nulla di speciale.
Parla di come affrontare una battaglia in maniera pratica: parla di come scegliere il campo in cui combattere, come schierare le truppe etc.
Un paio di capitoli insistono sul concetto di vincere senza combattere, che però non sono mai riuscito a trovarci un’applicazione pratica.
La cosa è cambiata recentemente, dopo aver sentito un'intervista con Dennis Fong.
Dennis, detto “Thresh”, è considerato il primo vero gamer professionista della storia. (Qui una foto di lui con la Ferrari che ha vinto ad un torneo nel 1982 [Link])
Nel periodo di 5 anni in cui ha giocato, ha vinto tutti i tornei a cui ha partecipato. Si diceva fosse un abilissimo stratega e avesse dei riflessi incredibili.
Poteva anticipare le mosse degli avversari e tendere trappole incredibili, ma anche nei momenti di uno contro uno i suoi riflessi incredibili gli garantivano la vittoria.
In una delle ultime interviste però disse: “Se arrivo al punto in cui devo usare i miei riflessi per vincere, allora ho sbagliato qualcosa”.
Nonostante lui avesse i riflessi migliori di tutti, non voleva dover ricorrere a quello per vincere, perché era comunque rischioso.
Questa è la stessa identica cosa di cui parla Shu Tzu. Se devi usare la forza della tua armata per vincere una guerra, allora hai sbagliato.
Una guerra, sia essa virtuale o reale, va vinta ancora prima che la battaglia abbia inizio.