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Siamo nella fattoria degli animali

Tag
Biases
Life
Data
Jan 7, 2023
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Il titolo di questa hack è ispirato da un classico della letteratura: La fattoria degli animali di George Orwell. Il libro è davvero un MUST READ: breve, scorrevole, e d'impatto.
Ti faccio un mini riassunto: in una fattoria, degli animali organizzano una rivolta contro il fattore perché "Loro lavoravano e lui si teneva il guadagno".
Gli animali si rivoltano con successo, prendono il controllo della fattoria e scelgono i maiali come nuovi gestori, che salgono al potere. Dopodiché, piano ma inesorabilmente, i maiali diventano dei tiranni tali e quali al padrone precedente.
Il libro, esattamente come 1984, era una critica verso il comunismo russo che al tempo era una minaccia; io però ne ho anche un’altra interpretazione: vorrei vedere se fossimo al loro posto.
Così come è stato facile per i maiali criticare il fattore per poi comportarsi come lui, lo stesso vale per noi.
È facile puntare il dito verso gli evasori e dire: "Vergona".
È facile puntare il dito verso il CEO e dire: "Io mi abbasserei lo stipendio per i miei dipendenti".
Quando sento critiche del genere penso sempre: "Non so cosa farei se fossi al loro posto".
È facile dire "No no, io non evaderei mai le tasse" quando si è davanti a un caffè. Più difficile sarebbe essere davanti al commercialista mentre ti dice: "Guarda {{contact.first_name}} con questa piccola manovra, praticamente risk-free, ti entrano € 1.000.000 in banca".
Mmm.
Io non so quanto sarebbe convinto il mio “Assolutamente no”. La mia titubanza sarebbe più riguardo a quanto sia risk-free, più che un dubbio morale. Parlarne è un conto; avere il milione di euro davanti è un altro.
Questo cosa vuol dire? che dobbiamo giustificare tutto e tutti? Assolutamente no.
L'evasione e la criminalità sono dei problemi grossi e che vanno assolutamente risolti, e per i crimini non ci sono scuse. L’unica cosa che voglio far passare è che, prima di giudicare dall'alto del nostro trono morale, almeno il dubbio dovrebbe sorgerci.
Se stai ancora leggendo—complimenti. Perché ora metterò a dura prova la tua lealtà a weekly hacks, giustificando l'ingiustificabile.
È uscito tempo fa uno scandalo sul carcere di Santa Maria Capua Verde [Link] per la violenza delle guardie sui detenuti. I video sono raccapriccianti e ti sconsiglio vivamente di guardarli.
Non ci sono davvero scuse per i comportamenti delle guardie. Sono ingiustificabili e noi non lo faremmo mai... giusto?
È quello che volle capire anche Philip Zimbardo, professore di psicologia di Stanford che condusse il famoso Stanford prison experiment [Link].
Nel link trovi la storia in italiano raccontata davvero bene, ma ti faccio un brevissimo riassunto: un ricercatore volle simulare l'esperienza di un carcere per capire le dinamiche psicologiche che vi si sviluppano all'interno.
C'erano due gruppi di volontari: prigionieri e guardie. I prigionieri, dopo aver firmato, vennero arrestati come nella realtà: presi alla sprovvista, facendo la spesa o alle 6 di mattina a casa, e vennero sbattuti in una cella.
Per simulare una vera prigione, le persone vennero messe in stanze piccole a gruppi di 3 e le guardie facevano turni da 8 ore.
Ai carcerati venne assegnato un numero e venivano chiamati solo tramite il numero, facendogli perdere l'identità.
Dopo poco tempo, i carcerati cominciarono a sentirsi dei veri carcerati— e le guardie delle vere guardie.
Long story short, venne prima organizzato un vero e proprio tentativo di fuga (con i carcerati che apparentemente si erano dimenticati di essere in un esperimento) che portò ad un aumento dei comportamenti abusivi da parte dei carcerieri.
L'esperimento dovette essere interrotto in anticipo perché le guardie divennero a mano a mano più brutali e cominciò ad esserci un rischio concreto per la vita dei prigionieri.
Interrotto l’esperimento, sia carcerati che guardie erano in uno stato confusionale e non riuscivano a spiegare ciò che era avvenuto.
Ci sono un milione di scuse che potremmo usare: “Gli americani sono generalmente violenti”, “Io non lo farei mai perché sono più intelligente”, quello che vuoi.
La verità è l'esperimento ha messo in luce un bias cognitivo umano per cui forse non a tutti, ma alla maggior parte delle persone capiterebbe.
Sicuramente io non ho l'arroganza di dire a colpo sicuro “Io non lo farei mai”. Non lo so. E di nuovo, non significa giustificare la violenza nelle carceri.
Dico che, come nella maggior parte dei casi, questo è un problema complesso ed è semplice dire “tutta colpa delle guardie”. Ci sono anche fattori ambientali in gioco e bisognerebbe pensare a ristrutturare come vengono gestite le prigioni e non solo a punire i carcerieri.
Perché, “per ogni problema complesso, c’è una soluzione semplice, chiara, e sbagliata”.
La morale della favola è: quando senti qualcuno dire "io non lo farei mai", ricordati del prison experiment: sono proprio le persone che la pensano così le più pericolose.