Era da un po' che non scrivevo su un bias.
In particolare, il Sunk Cost bias è diventato rilevante ultimamente perché stavo dando dei consigli ad un mio amico a riguardo.
Partiamo dalle basi, cos'è un bias cognitivo?
Un bias cognitivo è una scorciatoia che prende il nostro cervello in determinate situazioni, che ci porta a prendere delle decisioni sbagliate.
Un esempio di bias cognitivo è il fatto tendiamo a valutare una persona attraente anche più intelligente, generosa e simpatica della media. (Anche se ovviamente sono caratteristiche che non hanno nulla a che vedere con l'aspetto fisico).
Bam, bias cognitivo in atto.
I bias cognitivi ce li abbiamo tutti quindi se stai pensando "No ma guarda io proprio no", puoi stare tranquillo che anche tu ce l'hai. Tanto quanto gli altri.
Il Sunk cost bias è uno dei più insidiosi e più o meno funziona cosi: più risorse abbiamo investito in qualcosa, più tendiamo a perseverare per quella strada.
Esempio classico: Stai investendo in un progetto.
Doveva costare € 100.000 e doveva generare un utile di € 50.000.
Quando ne hai già spesi € 80.000, ti dicono che il costo per finire il tutto è di € 130.000, abbassando l'utile a € 20.000.
Ti dicono però che c'è un'alternativa di investimento in un progetto che costa € 20.000 e genera € 25.000 di utile.
Quale delle due alternative sceglieresti?
La nostra tendenza è quella di voler completare il primo progetto; non so se hai sentito quel sesto senso che spingeva verso la prima scelta.
Ecco, quello è il sunk cost bias.
Ovviamente la seconda scelta è quella più razionale, visto che l'unica cosa che conta è l'utile.
Invece, tendiamo a valutare di più e voler investire in un progetto in cui abbiamo già investito tempo e risorse.
Questo ha ovviamente molte ripercussioni nel business.
Si sente spesso di persone che investono milioni in aziende che stanno per fallire solo perché precedentemente hanno già perso milioni e vogliono "riprenderli".
O persone che non vendono un'azione che sta crollando perché "Ormai ho perso troppo per vendere".
Ma il consiglio che stavo dando al mio amico riguardava la sfera sentimentale.
Perché facciamo fatica a lasciarci? Perché chiudere una relazione è sempre cosi difficile?
Perché "abbiamo investito anni in questa relazione".
La parola è sbagliata però: non abbiamo investito anni, abbiamo speso anni.
Un investimento può essere recuperato, una spesa no.
Non mi fraintendere, va benissimo spendere anni nelle relazioni: io tutti gli anni spesi nelle relazioni passate li rispenderei uguale.
Solo che la spesa passata, come nell'esempio dell'investimento di prima, non deve essere una componente per decidere se continuare o no.
Oggi è il giorno zero.
L'investimento che dovresti fare DA OGGI per rimettere in piedi la relazione (ammesso che sia possibile) vale il potenziale guadagno?
O forse avresti un ritorno maggiore nell'investire questo tempo e sforzo in una nuova relazione o su te stesso?
Come disse il buon Richard Feynman: "The first principle is that you must not fool yourself. And you are the easiest person to fool."