Warren Buffer, all'inizio della sua carriera, disse a Benjamin Graham: "Lavoro per te gratis", lui gli rispose: "Costi comunque troppo".
Ho già parlato di questo argomento, ma visto che vedo sempre un po' di post cancro e questionari del "Gli stage dovrebbero essere pagati", mi sento di ri-condividere questo pensiero.
Gli stage non DEVONO essere pagati.
E' il lavoro che DEVE essere pagato.
Qual è la differenza tra stage e lavoro?
La differenza sta nel valore che tu porti all'azienda e il valore che l'azienda porta a te.
In stage, quasi automaticamente non porti valore in azienda, è solo l'azienda che porta valore a te.
Il tuo compenso è quello: gli insegnamenti, l'esperienza di un mentor/capo, il poter mettere le mani in pratica e il poter sbagliare e l'essere supervisionato.
Che, potenzialmente, vale molto di più degli 800 € al mese.
Se invece sei a fare fotocopie, allora quello è un lavoro: tu porti valore per l'azienda, e l'azienda non dà nessun valore a te.
In quel caso hai diritto ad essere pagato.
Ma come ho già detto qualche post fa, se hai meno di trent'anni, lo stipendio dev'essere l'ultima variabile nella scelta del posto di lavoro.
Quello che è più importante è quanto ti viene insegnato, e molto spesso quanto ti viene insegnato dipende in buona parte anche da te e dalla tua voglia di imparare.
Certamente non tutti possiamo permetterci un lavoro non pagato, soprattutto se dobbiamo trasferirci.
Ma lì è solo questione di capire quanto valore ti dà l'azienda e il capo per cui lavorerai.
Se potessi lavorare 6 mesi a fianco di Elon Musk, farei il doppio lavoro ma in qualche modo andrei.
E di persone e aziende che ti possono dare valore là fuori ce ne sono, sta a te cercarle.
Ma ricorda una cosa: se lo stage è davvero di valore, "anche lavorare gratis è costare troppo".
P.S. Alla fine Warren non ottenne il lavoro subito, ma solo tre anni dopo. Quindi non demordere per qualche porta in faccia, spesso ne vale la pena per ottenere lo stage giusto.