Lettera da un Purposeholic a chi non capisce perché lavoriamo di domenica
Ciao
Sono Alex, e sono un Purposeholic.
Se sei qui, probabilmente hai qualche amico o fidanzata che lavora anche di domenica.
Se invece sei tu quella persona, forse sei stanco di sentire "Ma prenditi una pausa".
Partiamo da un presupposto: non siamo workhaholic.
Loro sono persone che lavorano perché non sanno cos'altro fare nella vita.
Lavorano proprio per mancanza di un purpose, per riempire una vita altrimenti vuota.
Noi siamo Purposeholic.
Noi lavoriamo perché abbiamo una visione, un obiettivo da raggiungere.
Spesso il Purposeholic, al contrario del workhaholic, ha una vita piena!
Siamo curiosi, pieni di interessi, sport, passioni, amici e relazioni.
Non è che non vogliamo coltivare questi altri aspetti della vita, anzi!
Vorremmo avere giornate da 30 ore per poter imparare tutte le cose che vogliamo imparare e stare con le persone che amiamo.
Ma non ce la facciamo.
Come un alcolista che non riesce a stare un giorno sobrio, anche noi non riusciamo a stare un giorno senza perseguire il nostro obiettivo.
Siamo convinti che questo Purpose non sia solo importante, ma sia l'unica cosa che conta.
Voglio dire: siamo convinti di cambiare il mondo!
Come puoi aspettarti che una persona si "rilassi un attimo" quando ha questo in testa??
Per noi, è come se chiedessi ad Einstein di "smetterla un minuto con questa relatività", o a Steve Jobs di "prendersi una pausa dall'iPhone".
Non ha assolutamente senso.
Non sto dicendo che sia giusto o sbagliato, sto solo dicendo che la nostra testa funziona così.
I più cauti di noi hanno letto qualche libro e sanno che è necessario prendersi una pausa ogni tanto.
Ma per noi le pause sono un male necessario per poter performare al meglio.
Per noi il weekend è un momento magico, ma non perché è festa.
Lo é perché possiamo lavorare indisturbati da call e email.
Per questo ci riesce difficile sacrificare i weekend allo svago: sono gli unici due giorni in cui possiamo lavorare indisturbati.
La nostra società ha l'idea che il lavoro sia un male necessario per poi vivere fuori da lavoro.
Ma ricorda, il Purposeholic è una persona felice di lavorare.
Anche quando le cose non stanno andando bene, il Purposeholic sa perché lo sta facendo.
E "quando hai chiaro il perché, puoi sopportare qualsiasi come".
Caro non-Purposeholic, ti lasciamo con una richiesta: per favore, smettila di chiederci "Perché lo fai?" o "Ma quanto ti pagano per farlo?"
Per noi sono domande senza senso, e fanno male.
Non tanto le domande in sé, che non ci scalfiscono.
Ma perché, ogni volta che ce lo chiedi, ci ricordi del divario che c'è tra di noi.
Ci ricordi che siamo su due pianeti diversi, e che quel divario è incolmabile.
Forse non tutti a raggiungeremo il nostro Purpose.
Forse non tutti cambieremo il mondo.
Ma tutti avremo a hell of a good time tentando.
Lasciateci tentare.
Anche di domenica.
Sincerely yours,
Alex
Il tuo Purposeholic di quartiere