Già soltanto il titolo di questo post fa rabbrividire i più. Essere single a 30 anni sembra quasi una condanna.
Hai superato la soglia tanto temuta, per i nostri genitori essere single a 30 anni sarebbe stata quasi una condanna a morte, come se qualcosa dovesse essere terribilmente sbagliato di te.
Fortunatamente oggi non è più così, ma l’essere single dopo la soglia del terrore ti porta ad una situazione quantomeno interessante.
Come avrai capito, io e Tundra ci siamo lasciati, e ovviamente non entrerò sui dettagli del perché ma è stato il mio primo break-up al 100% mutual. Abbiamo scoperto vivendo insieme delle incompatibilità non superabili con la comunicazione, e semplicemente abbiamo scelto di chiudere. Per usare la metafora del puzzle [Link], i nostri due puzzle si incastravano perfettamente, ma le figure cozzavano.
Questo per dire che quanto sto per dire non sarà un venting sulle relazioni finite, ma una riflessione su quanto andrò ad affrontare nel prossimo futuro: tornare nel mondo del dating sulla soglia dei 30.
La prima cosa che sto realizzando è quanto tutti abbiamo degli standard dettati dalle precedenti relazioni: ci si aspetta che tutti abbiano almeno un paio di relazioni serie alle spalle, e almeno una decina di relazioni occasionali.
Questo, ovviamente, alza gli standard.
Tutte le relazioni hanno avuto degli aspetti assolutamente positivi, altrimenti non avremmo iniziato la relazione, e degli aspetti negativi, altrimenti non sarebbe finita.
Ma quando usciamo con persone nuove, le valutiamo solo contro le cose positive: cavolo con quella persona i primi appuntamenti stavamo fuori fino alle 8 di mattina, con l’altra il sesso era incredibile, etc.
E qui sto trovando la grande difficoltà nel capire qual è la linea tra “avere degli standard” e “accontentarsi”.
In teoria, dovremmo sempre puntare ad avere di meglio no? Se con quella persona le conversazioni erano da 9, perché dovremmo accontentarci di qualcosa di meno con la successiva? Dovremmo trovare il puzzle [Link], una persona che entra perfettamente all’interno della nostra vita