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Come scrivere bene

Tag
Writing
Data
Feb 25, 2022
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Ho deciso di condensare in un solo post tutto ciò che ho imparato sulla scrittura.
Prendi i consigli a metà tra un manuale e delle best practices, imparate dopo più di 150 newsletter.
Alla fine trovi anche i libri da leggere assolutamente.
Happy writing ❤

Tips tecniche

Taglia

"Perfezione non è quando non c'è più nulla da aggiungere, ma quando non c'è più nulla da togliere".
Primo punto, ma anche il più importante.
Un esercizio classico da scuola di scrittura è scrivere un pezzo di circa 10 pagine, per poi tagliarlo. Prima lo si riduce a 5 pagine—che già è difficile—ma la sfida è quando devi portarlo a 3.
Puoi tagliare l’80% del testo senza perdere di significato.
Ogni parola deve essere esaminata e, se non svolge lavoro utile, tolta.
Ad esempio, la frase "Puoi tagliare l’80% del testo senza perdere di significato", prima era "Si può sempre tagliare molto senza far perdere significato al testo".
La frase finale è pulita, perché le parole che ho tolto non facevano lavoro utile.
Poi, prima del paragrafo precedente, c'era la frase: "Tutto le parole che non servono, vanno tolte." È ovvio che le parole che non servono vanno tolte. Quella frase non faceva lavoro utile, quindi via.
Fallo con tutte le parole, le frasi, poi con i paragrafi. Avrai un testo molto più pulito.
Questo primo punto è il più importante perché ha implicazioni su tutti gli altri punti.
A scuola ci hanno insegnato ad essere prolissi: il tema deve essere di 3 facciate, la tesi di 90 pagine.
Chi scrive bene invece minimizza il numero di pagine che servono per esprimere un concetto.
Se il tuo libro in 50 pagine spiega il concetto, perfetto, non aggiungerne. Se la tua mail arriva al punto in 3 righe, non scriverne 5. Anzi, cerca di ridurle a 2.

Usa solo parole utili

Ci sono molte parole utilizzate nel parlato che sporcano le frasi. Sono parole che non fanno mai lavoro utile, ad esempio:
“Il punto è che tu sei il classico italiano” → “Tu sei il classico italiano”
“È comunque uno dei palazzi più belli di Roma” → ”È uno dei palazzi più belli di Roma”
“Lui è un uomo di cui fidarsi” → “Di lui puoi fidarti”
Un classico è “solo e unicamente”. È una ripetizione dello stesso concetto, quindi si usa una sola delle due parole.
“Lei è solo ed unicamente un’amica” → ”Lei è solo un’amica”
Togli anche tutte le parole che rendono incerta la frase, come “un po’”, “probabilmente”, “quasi”, “A mio parere” —devi comunicare sicurezza al lettore.
“Probabilmente non era la donna della sua vita” → “Non era la donna della sua vita”
“Dovrebbe essere un po’ più facile” → “Dovrebbe essere più facile”
Come vedi, scrivere richiede prestare attenzione ad ogni parola.
All’inizio fare editing è un processo lungo perché non sei abituato a riconoscere le parole che non fanno lavoro utile, ma appena ti abitui le fiuterai immediatamente.

Usa parole semplici

Questo punto vale soprattutto per chi scrive a lavoro.
Il mondo del business è invaso dal jargon come Deliverables, fare escalation, pingare, effort.
Quello che vuoi comunicare è filtrato due volte: prima nel passaggio dalla tua mente al testo, poi dal testo alla mente del lettore.
Usa parole semplici che non lascino spazio ad interpretazione.
"Abbiamo fatto escalation e abbiamo pingato chiunque ma, nonostante l'effort delle risorse, i deliverables non saranno rilasciati entro la deadline" → "Siamo in ritardo con il progetto"
Parte del processo di taglio prevede proprio la sostituzione di parole difficili con parole facili. Spesso, questo rende anche il testo più breve.
Per inciso, la frase precedente prima era: “Spesso questo ha l’esternalità positiva di rendere il testo più breve”.

Usa la forma attiva

Che gioia quando esiste una legge applicabile sempre, puoi considerarla una delle leggi universali della scrittura.
Ci sono pochissimi casi in cui la forma passiva è migliore della forma attiva, e per i nostri standard possiamo considerarli inesistenti.
Scrivere frasi attive ha solo effetti positivi: comunica più energia e decisione al lettore, rende più facile capire le intenzioni della frase (chi sta facendo cosa) e la rende più breve.
“Il compositore non è stato apprezzato dal pubblico” → “Il pubblico non ha apprezzato il compositore”.

Usa la forma positiva

Una forma negativa è questa “Non era spesso in orario”.
Le forme negative, come le passive, lasciano al lettore spazio ad interpretazione. La forma positiva invece riduce il numero di parole e comunica sicurezza.
“Non era spesso in orario” → “Era sempre in ritardo”
“Non pensava che frequentare l’università fosse un ottimo uso del proprio tempo” → “Pensava che l’università fosse una perdita di tempo”
L’unico caso in cui è accettabile la forma negativa è quando si vuole ironizzare, mettendo enfasi sull’azione da ironizzare.
“Wow, non capita spesso che ti si veda da queste parti”

Usa verbi e parole specifiche

Evita verbi generici come “fare” e “dare” e parole come “cosa” —lasciano spazio ad interpretazione e rendono il testo poco chiaro.
“Fai l’università?” → “Frequenti l’università?”

Metti le parole importanti all’inizio della frase

Errore classico.
Le prime parole di ogni frase sono quelle che risaltano di più.
“Secondo un articolo dell’edizione di Ottobre 2021 del New York Times, nel 2050 le macchine voleranno”.
Nel momento in cui ho letto il vero punto della frase, sono già annoiato. Eppure, è una struttura che usano tutti. La parte più importante va messa all’inizio.
“Nel 2050 le macchine voleranno, almeno secondo l’edizione di Ottobre 2021 del New York Times”

Leggibilità > Grammatica

No, non è un via libera per sbagliare i congiuntivi. Ma ci sono alcune regole che a volte possono essere ignorate, per favorire la leggibilità.
Ad esempio, la virgola prima della “e” in una lista.
Grammaticalmente parlando è un errore, ma a me piace metterla perché ferma il lettore nel momento in cui voglio.
“Abbiamo visitato Vienna, Monaco, Riga e Berlino”
Non so se l’hai notato leggendo, ma la tua mente fa uno sprint tra Riga e Berlino perché non c’è la virgola, mentre nella prima parte dell’elenco andava più piano.
“Abbiamo visitato Vienna, Monaco, Riga, e Berlino”
Molto meglio.
Questo vale per molte altre regole come iniziare le frasi con il “Ma”, fare frasi troppo corte e tutto il resto. Rifletti sempre sulla correttezza grammaticale del testo, ma la tua priorità dev’essere il lettore.

Scrivi senza genere

Per chi scrive in inglese è più facile, per noi italiani leggermente più difficile, ma non è una scusa per non farlo.
Così come possiamo sacrificare alcune regole grammaticali in favore della leggibilità, anche riguardo al genere dobbiamo focalizzarci sulla leggibilità, senza interruzioni nel flow e nella concentrazione.
Dimenticati assolutamente il “ә”.
Ovviamente vogliamo includere tutti i generi, ma quando stai leggendo e devi interpretare quel simbolo è come un pugno in faccia.
Prova a leggere queste due frasi:
“Tuttә quantә si sono fermatә davanti alla piazza” → ”Tutti i quanti si sono fermati davanti alla piazza”
La seconda, che sicuramente è meno inclusiva, è molto più facile da leggere.
Qual è la soluzione?
Scrivere in modo da escludere il genere direttamente.
“Tutte le persone si sono fermate davanti alla piazza”
“Non sei solo in questo mondo” → “Nessuno è solo al mondo”
Richiede un minimo di lavoro in più però non danneggia la leggibilità per gli uomini, migliorandola molto per chiunque altro.

Scrivi al singolare

Questo punto è importante soprattutto se scrivi contenuti online: la persona che legge il tuo testo è sempre una persona singola.
Che tu sia un’azienda B2C o B2B, che tu sia un’istituzione o che il tuo pubblico sia vastissimo, la persona che lo legge è sempre singola.
Quindi scrivi sempre in seconda persona singolare, ovvero con il “tu”.
“Vi è mai capitato di essere senza macchina?” → “Ti è mai capitato di essere senza macchina?”
Cambia una lettera ma l’empatia che comunica è completamente diversa.

Scrivi facendo leva sull’intuizione

No, non la tua intuizione, l’intuizione del lettore.
Ci viene insegnato che il lettore deve essere preso per mano e guidato attraverso il nostro testo.
Pensiamo che, senza usare frasi di congiunzione come “Di conseguenza”, “Per cui”, “D’altra parte”, “Ma”, “Quindi”, lui non capisca il filo logico tra i paragrafi.
Il lettore è intelligente e interessato. È nostro dovere non sprecare il suo interesse con frasi contorte, parole inutili e poco chiare.
Non imboccargli i salti logici, non evidenziare la tua argomentazione.
Lo capirà, e sarà molto più soddisfatto sapendo che lo credi in grado di arrivarci da solo.

Non enfatizzare le battute/i doppi sensi

Corollario del punto precedente.
Una cosa che tendo a fare spesso è enfatizzare le battute, magari mettendole in grassetto o tra virgolette.
Questo equivale alle risate in sottofondo delle sitcom, che ti dicono quando ridere.
Quando scriviamo e inseriamo battuta, ci sentiamo bravi e vogliamo che tutti la notino. Ma devi lasciare al lettore il piacere di scoprirla da solo. Te ne sarà grato.

Evita i cliché

Evita i cliché e le frasi fatte.
Il lettore dovrebbe essere sorpreso, dovrebbe imparare qualcosa di nuovo e dovrebbe essere qualcosa che viene da te.
Usare le frasi fatte è pigro, e leggerle è noioso: trasformale in qualcosa di personale.
È davvero difficile liberarsi dai cliché e probabilmente non ci riuscirai mai del tutto (anche questo è un mezzo cliché?).
Frasi come “È stato uno studio matto e disperatissimo”, “È stata una maratona”, vanno eliminate.
"Mi piace molto sedermi davanti al fuoco con un buon bicchiere di vino rosso" → "Un Amarone della Valpolicella davanti a un camino? Dove firmo?"

Nota le cose che non suonano bene

Questo punto ha due implicazioni.
Il primo è che quando leggiamo le parole, in un certo senso “suonano” in testa.
Possiamo apprezzare una rima anche se non la leggiamo ad alta voce perché nella nostra testa la sentiamo.
Lo stesso vale per la lettura.
La frase deve avere una ritmica piacevole.
Rileggi la frase in testa e senti come suona.
Non significa che devi scrivere sonetti, ma che devi notare le stonature. Ti capiterà di leggere una frase e storcere il naso: non sai bene perché, non sai nemmeno cosa correggere, ma sai che non ti suona bene.
Non sottovalutare queste sensazioni.
Se noti una stonatura, è probabile che la noterà anche il lettore.

Riscrivi tante volte

Dulcis in fundo, il secondo consiglio più importante.
Nessuno scrive bene al primo tentativo.
Quando devi iniziare un pezzo, focalizzati nel buttare giù il materiale il più velocemente possibile, senza badare alla forma.
La vera magia avviene nella riscrittura.
Magari di primo acchito ti verrebbe da dire che è noioso (lo è se stiamo parlando di email), ma riscrivere adesso è la mia parte preferita.
Ogni volta che tolgo una parola, rimodello un paragrafo, sostituisco una parola difficile, mi sembra di essere un falegname con la carta vetrata che leviga una scultura.

Tips pratiche

Perché dovresti scrivere

Scrivere aiuta a schiarirsi le idee.
Quando hai un problema, ti aiuta a razionalizzarlo e dividerlo in sotto problemi più facili da affrontare.
"Sono in ansia" è un macro-problema, troppo difficile da affrontare.
Scrivendo, lo puoi spacchettare in "Il cliente non mi ha ancora pagato, devo fare quella chiacchierata poco piacevole e ho una consegna urgente".
Ecco che puoi mettere in to-do list le azioni correttive per ognuna e stare tranquillizzarti.
Penso poi che ognuno possa portare valore scrivendo. Non devi essere un esperto né saper scrivere perfettamente per scrivere qualcosa di valore.
Ti crei un piccolo blog su Notion [Link] e, se anche una sola persona lo legge con piacere, hai portato a casa il risultato.

Su cosa potresti scrivere

Easy: scrivi su qualcosa che ti piace.
Non pensare di dover scrivere su argomenti "fighi" come miglioramento personale, Artificial Intelligence o altro.
Ho conosciuto un ragazzo bulgaro che ha un blog sulle spezie.
Esatto, solo ed esclusivamente sulle spezie, gli abbinamenti con i cibi etc.
Se ti appassionano gli asparagi, le vespe (sia gli animali che i motorini), le matite o qualsiasi cosa, scrivi su quello.
Più è strana la cosa che ti piace e più diventa interessante.

Non mi viene naturale scrivere”

In tal caso, ti do il benvenuto nel mondo degli scrittori.
Una cosa su cui tutti i libri che ho letto concordano è che scrivere non è naturale.
Non esiste il Flow, la naturalezza o l'ispirazione.
Non c'è nulla di naturale in quello che scrivo, è stato tutto modificato e riscritto tantissime volte.
È stato scritto in più sessioni perché a volte mi bloccavo e non riuscivo più ad andare avanti.
L'unica cosa che io scrivo in modo "naturale" è il mio diario, ma perché non è fatto per essere condiviso con nessuno e nemmeno per essere riletto da me (infatti fa schifo).
Non esiste lo scrittore "naturale" e non esiste il blocco dello scrittore, perché lo abbiamo tutti.

“Io sono un [Ingegnere/medico/matematico], non mi serve scrivere bene”

Qui devo citarti il buon Pasquale Natella, uno dei titani del podcast: se mentre parli con una persona hai un thè caldo in mano, sei portato a fartela piacere di più.
Siamo pieni di bias cognitivi, e li hanno anche le persone che lavorano con gli ingegneri.
Dovrai scrivere un'intro ad un progetto, un articolo sugli statoreattori, una proposta per un cliente.
Se fai arrivare il cliente a fine proposta senza sforzi mentali, a parità di condizioni, sarà sempre e comunque più predisposto verso di te.

Libri sulla scrittura

On writing well by William Zinsser

Capolavoro assoluto. Facile da leggere, dritto al punto e con consigli pratici. Se vuoi imparare a scrivere bene, parti da questo.

Several short sentences about writing by Verlyn Klinkenborg

Di livello superiore rispetto a quello di Zinsser, in quanto è focalizzato soprattutto sul tagliare e sul selezionare le parole. Una volta padroneggiato il libro di Zinser, questo è un verticale sul tagliare, che vale assolutamente la pena di essere letto.

The elements of style by E.B. White

E.B. White è riconosciuto come uno dei massimi scrittori contemporanei, e in questo libricino parla di tutte le cose da fare e non fare nella scrittura.
È un ottimo completamento a On writing well però lo metto come terzo perché più difficile da digerire e di livello tecnico superiore.

Draft n.4 by John McPhee

Qui siamo ad un livello altissimo.
Leggi questo libro per ultimo, perché se non hai le basi questo risulta incomprensibile.
Mentre gli altri libri danno consigli prettamente tecnici sulla scrittura, questo dà consigli di struttura.
Come strutturare un racconto, come trovare l’ispirazione, come utilizzare l’ordine anti cronologico.
Consigli pratici ma inutili se prima non sei familiare con i consigli più tecnici.
Imparare a scrivere deriva anche dal leggere grandi libri.
In particolare ho letto questi libri più per la scrittura che per il contenuto, ma sono comunque libri pazzeschi.

How to live by Derek Sivers

Questo libro è il mio libro preferito in assoluto. Punto. È anche quello che ha mi ha ispirato a scrivere il mio di libro.
27 modi su come vivere, tutti che contraddicono tutti gli altri.
I contenuti sono fenomenali ma è anche tecnicamente scritto benissimo.

Sum by David Eagleson

Questo è il libro che ha invece ispirato Derek a scrivere How to Live. Sono 40 racconti dall'aldilà secondo 40 modi di pensare diversi.
Non ho mai sottolineato un libro così tanto.

Levels of the game by John McPhee

Un libro capolavoro, che parla di una partita di tennis.
Io non ho mai sopportato il tennis, ma il modo in cui lo racconta è mozzafiato.
Alterna descrizioni iper-dettagliate del modo in cui uno impugna la racchetta alla spiegazione di come la schiavitù degli antenati dell'altro giocatore influisce sul suo gioco.
John poi ha un’abilità incredibile nell’usare parole àncora per farti capire che ha cambiato discorso.
Un capolavoro tecnico della scrittura.