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Come migliorare i processi

Tag
Business
Produttività
Data
Nov 20, 2020
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Ho rivisitato un vecchio articolo dopo aver riletto il mio libro preferito in assoluto—il libro che porterei in un’isola deserta e che regalerò ai miei figli al loro decimo compleanno.

The Goal di Eliyahu Goldratt

In particolare, oggi parliamo dell’impatto delle fluttuazioni in un processo produttivo con dipendenze.
Ti sei mai chiesto perché si crei traffico e code dove sembra non ci sia nulla? O perché non riesci a prendere il verde di un semaforo anche se hai solo qualche macchina davanti?
Oggi ti spiego il motivo.
Uso processo produttivo solo perché è più facile immaginare delle macchine in serie, ma i principi valgono per qualsiasi processo a fasi.
Se sei un’infermiere e il processo prevede aspettare un referto da un altro reparto, allora questa hack fa assolutamente per te (Anzi è ancora più utile perché in caso di interventi umani fluttuazioni sono ancora più impattanti).
Ma andiamo per ordine: Cosa si intende per processo produttivo con dipendenze?
Si intende che un pezzo deve seguire un determinato ordine per attraversare un impianto. Le varie fasi non possono essere fatto contemporaneamente e perché una inizi deve finire quella precedente.
Se sei in ufficio, un documento specifico deve prima ricevere l’approvazione dagli Acquisti, poi dalla Contabilità etc.
Per partire al semaforo, devi aspettare che quello davanti sia partito, che a sua volta deve aspettare che quello davanti a lui sia partito etc. Questo è un processo con delle dipendenze.
Fluttuazione statistica invece è la parola che si usa in matematica per dire che un fenomeno oscilla in un range definito.
In qualsiasi processo, per quanto automatizzato, le fasi non producono sempre l’output medio. Fatto 100 pz/h l’output di processo medio, a volte produrranno 105 pz/h, a volte 90 e cosi via.
Ci si aspetta però che la media in un dato periodo di tempo sia sempre 100 pz/h, e in teoria è vero.
Questo però ci induce in errore perché, mentre la media per il singolo macchinario è effettivamente quella, le fluttuazioni negative a monte si ripercuotono su tutte le fasi successive, mentre quelle positive no.
Ripeto questo punto perché è il cuore del problema:
Le fluttuazioni negative a monte si ripercuotono su tutte le fasi a valle, mentre quelle positive no.
Questo implica che la media dell’output dell’impianto non è uguale alla media degli output delle macchine.
E, per inciso, non è neanche la media dell’output del collo di bottiglia.
Ma vediamo in concreto cosa questo comporta.
Goldratt spiega questo concetto in maniera egregia nel suo libro tramite l’esperimento dei fiammiferi.
Per simulare un impianto produttivo prende 5 ragazzi e li mette in un tavolo con davanti una ciotola e un dado da gioco ciascuno. Ad ogni turno, ogni bambino tira un dado e passa al ragazzo successivo tanti fiammiferi quanto è il risultato del lancio.
L’obiettivo è far passare più fiammiferi possibili da una parte all’altra, considerando come un prodotto venduto ogni volta il fiammifero percorre tutte le ciotole.
Le scorte, in un dato momento, sono tutti i fiammiferi presenti nelle ciotole.
Ci si aspetta che l’output medio sia la media delle postazioni, ovvero la media dei punteggi di un dado 3,5 ovvero (1 + 6) / 2 con fluttuazione statistica è +/-2,5
In 10 turni l’output medio dovrebbe essere 3.5 * 10 = 35 fiammiferi, in 20 turni 70 fiammiferi e cosi via.
Per valutare il valore di scostamento dalla media, si dà un punteggio ad ogni turno a ciascuno dei ragazzi.
Partendo da 0, se vengono spostati 3 fiammiferi riceveranno -0.5 (lo scostamento rispetto alla media che è 3.5), se spostano 4 fiammiferi + 0.5 e cosi via.
Goldratt racconta il giorco così: in ordine di postazione, i ragazzi che giocano sono: Andy, Ben, Chuck, Dave e Evan.
Al primo turno, Andy tira un 2, e sposta 2 fiammiferi nella ciotola di Ben. Punteggio -1.5
A questo punto Ben tira il dado ed esce un 4, però nella sua ciotola ci sono solo 2 fiammiferi.
Di conseguenza può spostare solo i 2 fiammiferi, prendendo anche lui -1.5 come punteggio.
Chuck, nella postazione 3, tira un 5 ma di nuovo può passare solo i fiammiferi che il precedente gli ha passato nella ciotola, ovvero 2.
Punteggio -1.5 anche per lui.
Dave tira un misero 1, ed avendo i 2 fiammiferi passatigli da Chuck, può passarne solo 1 a Evan. -2.5 per Ben.
Infine Evan tira un 1, ma qualsiasi numero avesse tirato, avrebbe comunque potuto “vendere”, ovvero far uscire dal flusso, un solo fiammifero. -2.5 anche per Evan.
Il secondo turno va meglio, perché sia Andy che Ben fanno 6.
Questo porta entrambi in positivo perché, ricevendo un punteggio di +2.5, passano da -1.5 a +1.
Chuck però fa solo 3, e può passare metà dei fiammiferi che ha nella ciotola.
Dave fa 6, passando i 3 fiammiferi passatigli da Chuck più uno che gli rimaneva come scorta dal turno precedente. Punteggio +0.5
E infine Evan fa un 3.
Avendo ricevuto 4 fiammiferi da Dave ora ne ha 1 in scorta. Punteggio -0.5
Questo è il punteggio del gruppo alla fine del secondo turno (direttamente dal libro):
Nonostante un primo turno infelice, il secondo turno è stato ottimo, con ben 3 persone che hanno lanciato un 6.
Dal report precedente però si vede subito una cosa: le fluttuazioni positive si ripercuotono in avanti solo se anche le fasi successive hanno una fluttuazione positiva, come nel caso di Andy e Ben.
Il 6 di Dave è stato reso inutile dal punteggio di Chuck, perché limitato dal punteggio della fase precedente.
Le scorte al secondo turno sono 4, di cui 3 da Chuck e 1 da Evan.
Al turno 5, la situazione è questa:
notion image
Come puoi vedere dal punteggio di Andy, lui è regolare intorno al punteggio 0, ovvero intorno alla media.
Come ci aspettiamo per un macchinario preso singolarmente: oscilla intorno alla media.
Anche Ben riesce a salvarsi, fa leggermente peggio di Andy ma comunque è intorno alla media.
Vediamo però come la situazione sia disastrosa appena ci muoviamo più in là, con un punteggio di Evan al quinto turno di -7.5
E non so se ti rendi conto di quanto sia grave questo fatto.
Vuol dire che questo processo produttivo dovrebbe aver venduto 17.5 pezzi (calcolato come 3.5 * 5), ovvero l’output medio, e invece ne ha venduti solamente 10.
Praticamente metà.
Questo è il punto fondamentale di tutto.
Il punteggio medio tirato da Evan è 3 (puoi vedere i punteggi nella figura precedente sotto al suo nome).
Quindi lui è effettivamente stato sulla media.
Ma il fatto che potesse passare solo i pezzi che gli sono stati passati in precedenza, ha fatto si che il suo output alla fine del turno fosse 10.
Una variazione rispetto alla media del -40%.
E siamo solo al turno 5. Al turno 10, la situazione di Evan é una Caporetto:
notion image
Qui il risultato è ancora più visibile.
Andy e Ben sono ampiamente in positivo.
Questo può capitare, sono stati fortunati con i dadi è hanno avuto ottimi punteggi.
Ma, dal terzo punto in poi, quando le fasi del processo hanno cominciato a risentire delle poche fluttuazioni negative precedenti, si è scatenato un effetto a cascata che ha danneggiato seriamente l’output di processo finale.
Questo è quello che succede in tutti i processi, che siano produttivi e no.
Identificare questo problema è una cosa, ma risolverlo richiede tempo, expertise e gli strumenti giusti.
La consulenza che io e i miei partner facciamo nelle aziende sono mirati a risolvere, tra gli altri, anche questo problema.
Tramite una mappatura dei processi che deriva da anni e anni di esperienza e i tool giusti, siamo in grado non solo di predire con precisione l’output di processo, ma possiamo fare i giusti interventi per migliorarlo drasticamente.