Scrivo e parlo spesso dell'argomento felicità, e trovo inconcepibile che se ne parli cosi poco.
Sono davvero pochissime le persone a cui si può chiedere cose tipo "Cosa vuol dire essere felici?", "Come si vive felici?" e, la più temuta, "Sei felice?"
Essendo che essere felici è il nostro fine ultimo di vita, dovremmo parlarne tipo sempre!
Dovrebbero esserci un sacco di serie tv, film, documentari, esperti che ne parlano etc.
Per ora dovrai accontentarti di una newsletter. ❤️
Comunque, il fatto che io scriva e parli spesso di felicità non significa che ne sappia mezza lira in più di te.
Ma magari, a forza di sentire le mie hack a riguardo, ti viene l’illuminazione, quindi io la provo.
Oggi ti voglio parlare di quello che secondo molti è il segreto per vivere una vita felice.
E non secondo me ma secondo persone come Tony Robbins, Tim Ferris, Derek Sivers, Robert Greene e compagnia.
Quindi non propriamente gli ultimi arrivati.
Sto parlando della diatriba tra Achievement vs Fullfilment, ovvero Raggiungimento vs Realizzazione.
Conseguire vs Perseguire.
Sono parole che spesso usiamo come sinonimi ma che hanno una differenza abissale.
Lascia che ti racconti una storia, che molto probabilmente ti è familiare.
Se non sei ancora laureato sostituisci pure nella seguente storia laurea con promozione a lavoro, ammissione all'università o qualsiasi altro obiettivo che hai raggiunto.
Ti ricordi il giorno della tua laurea?
Ahhhh… ogni volta riguardiamo a quel momento con gioia.
Quanto tempo abbiamo passato a sognarla, sperarla, immaginarla appesa in camera.
Quante volte, durante la sessione, abbiamo pensato "Madonna non vedo l'ora di essere laureato" e "Quando sarò laureato finalmente ricomincerò a vivere".
Sembrava un traguardo cosi distante, ineffabile e quasi impossibile da raggiungere.
In ogni caso, dopo tanto sperare, attendere e studiare, l’abbiamo presa.
Subito però, è successa una cosa strana.
L’abbiamo presa, siamo stato felicissimi, abbiamo postato sui social la foto che ha fatto un sacco di like ... e poi?
Quanto è durata la felicità? 1 ora? Mezza giornata al massimo? Una settimana per i più entusiasti?
Poi, dopo un picco nella nostra felicità, siamo tornati a livello base.
Il mondo al di là della laurea (cosi come al di là della maturità, cosi come al di là di quella promozione), non è cambiato poi cosi tanto.
Si, non studi e puoi iniziare a lavorare.
Magari dopo la promozione hai uno stipendio più alto ma, presto o tardi, ti abitui al “nuovo normale”.
E solitamente è più presto che tardi.
Ma quindi come si fa? Cosa dobbiamo perseguire se gli obiettivi non ci rendono felici?
Il segreto è di non concentrarsi sui picchi di felicità, ma sul livello base.
I picchi di felicità arrivano quando raggiungi gli obiettivi che ti poni ma anche quando compri l'iPhone nuovo, un vestito o posti quella foto su Instagram.
Sono tutte attività che fanno rilasciare ossitocina nel nostro cervello creando un picco, ma che non cambiano (anzi peggiorano) il livello di felicità base.
Siamo come alcolisti che si ubriacano, arrivano al picco di "felicità" e poi, anziché risolvere l'hangover, puntano tutti gli sforzi a ubriacarsi di nuovo per ri-raggiungere quel picco di "felicità" e cosi via.
Il livello di felicità medio si vede il lunedi mattina, il mercoledi pomeriggio, quel martedi sera con niente da fare, etc.
Sei felice durante la settimanaa
E chiaramente lavorare su quello è estremamente più difficile che non vivere per il weekend, ubriacarsi e postare la bottiglia di Dom Perignon su Instagram.
La domanda che sorge spontantea allore è: come si alza il livello di felicità medio?
Glad you asked.
Quando stai scalando una montagna, l'obiettivo è arrivare in cima.
Ma arrivare in cima con un elicottero non è la stessa cosa giusto?
Il percorso è la cosa che conta.
Apprezzi il traguardo solo perché ci hai messo la fatica nel salire, hai chiacchierato con gli amici, mangiato un panino, guardato la natura etc.
In questo caso hai un'obiettivo che ti guida, ma la felicità deriva dal percorso.
Questa è la frase chiave dell'intera hack: la felicità deriva dal percorso.
Perché la felicità non ha un bottone on/off.
Non esiste situazione in cui sei completamente triste e arrabbiato e, dopo il raggiungimento di uno specifico obiettivo, sei automaticamente felice ed euforico per sempre.
La felicità deriva dal fullfilment, ovvero essere felici MENTRE stai lavorando per raggiungere l’achievement.
Ci sono un po' di strategie che io uso per ricordarmi di questi concetti e aumentare il livello medio di felicità.
Su di me funzionano bene, ma magari ne parliamo la prossima volta, cosi chiudiamo questi ciclo di hacks sulla felicità. 😉
Penso però che, già solo prendendo atto di questo concetto, possiamo ricalibrare le nostre scelte.
Ha senso sacrificare 5 anni a fare un lavoro miserabile per una presunta promozione?
Ha senso rimanere in una relazione sperando che, dopo il matrimonio/figlio tutto cambi?
Ha più senso fare un lavoro che si odia per € 5000 al mese o un lavoro che si ama per € 1000?
Non ho le risposte definitive, ma penso queste siano le domande da porsi.
Ogni qualvolta che stai perseguendo un'obiettivo chiediti: mi sto godendo il percorso?
Se la risposta è no, allora forse non è un obiettivo che vale la pena perseguire.
Fammi sapere che ne pensi.