Per essere felice, fai carriera in una grande azienda.
Hai mai pensato al perché abbiamo paura?
Perché i nostri antenati più impavidi sono morti. La selezione naturale ha fatto sopravvivere chi pensava “Mi è sembrato di vedere una tigre, io scappo”, al contrario degli ottimisti che dicevano “Per me non non c’è nulla”.
Il cervello umano è programmato per evitare rischi—e per un valido motivo: chi rischia, muore.
Possiamo provare ad andare contro i nostri istinti ma, come il mangiare e il dormire, anche la sicurezza è un bisogno necessario.
Così come non si può sperare di essere felici in un costante stato di fame o sonno, così vale anche per la sicurezza.
La nostra società soffre del survivorship bias: vediamo solo chi ce l'hanno fatta. Per ogni impavido avventuriero di successo, ce ne sono mille che non fanno ritorno. Solo che di loro nessuno parla.
Vediamo chi ha scommesso tutto su un’idea di business e ce l’ha fatta, chi si è dichiarato all’amore della propria vita ed è stato ricambiato, chi si è lanciato dal dirupo e ha volato.
Per ogni Mark Zuckenberg, ci sono migliaia di persone che hanno lasciato il college e fallito miseramente. Ma di loro non si parla su Forbes.
Gli imprenditori raccontano il loro successo, ma stanno solo dando i numeri della lotteria di ieri. La verità è che la maggior parte ha avuto fortuna. Altri imprenditori, altrettanto intelligenti, che hanno lavorato altrettante ore, non ce l’hanno fatta.
E qual è il premio, nel caso vincessi la lotteria? Lavorare 100 ore a settimana, un livello di stress mai visto, e la costante pressione di investitori, clienti e dipendenti.
Elon Musk dice che fare impresa è guardare nell'abisso mentre mastichi vetro. Lascia agli altri il vetro da masticare.
Per essere felice, fai carriera in una grande azienda.
C'è un motivo se una grande azienda è una grande azienda: è una garanzia. Ciò che meglio predice quanto un'azienda sopravvivrà, è il tempo che è esistita: un'azienda che esiste da 10 anni, probabilmente esisterà per altri 10. Un'azienda che esiste da 50 anni, probabilmente esisterà per altri 50.
Fare carriera in azienda è il modo migliore per assicurarsi la serenità. Ma non pensare che questa sia una scelta di comodo, e non pensare che sia accontentarsi.
All'inizio della tua carriera farai compiti operativi—hai un sacco di cose da imparare. Trova un mentor e fatti insegnare tutti i segreti. Vivi l’azienda con curiosità, non pensare solo al tuo team: informati su quello che stanno facendo le altre aree e gli altri paesi, internalizza la strategia e la vision, sforzati di capire perché stai facendo quello che stai facendo.
Soprattutto, abbi pazienza. La scalata è come l'interesse composto. All'inizio è lenta e sembra non vada da nessuna parte, poi raggiunge il flesso ed esplode.
Dopo aver passato 8/10 anni all'interno di un'azienda, conoscerai tutto—i meccanismi, le persone, le politiche, i processi. Sarai parte integrante della struttura, alla pari dei pilastri che ne sostengono gli uffici. Diventerai insostituibile.
A quel punto sia il tuo stipendio che il riconoscimento si alzeranno vertiginosamente. Il budget per tenere un grande dipendente, una grande azienda ce l'ha. E ha il budget per aiutarti nel perseguire i tuoi obiettivi personali.
Può farti fare esperienze internazionali, aiutarti a lanciare side project, aiutare no-profit e iniziative benefiche. A questo punto, l'azienda diventerà il tuo veicolo per fare quello che vuoi davvero.
L'essere umano ha questo dono miracoloso di poter rendere qualsiasi posto casa sua. Sarai a casa, circondato dalla tua seconda famiglia: i colleghi—altre persone con la tua stessa casa.
Ti chiederai: “E se il lavoro non mi appassiona?”
Quello che determina quanto piace un lavoro non è la passione, ma quanto sei bravo a farlo, quanto ti senti riconosciuto e quanto senti tuo il lavoro.
Dopo anni in un’azienda il lavoro per definizione ti appassionerà. Non dovrai più fare compiti operativi, gestirai persone, sarai mentor per le nuove leve, parteciperai a decisioni strategiche.
Ti sentirai riconosciuto, responsabile e indispensabile. Il tutto lavorando 40 ore a settimana anziché 100. Avrai il lusso di poterti riposare senza paura che crolli tutto, potrai effettivamente goderti le vacanze, e la notte dormire sonni tranquilli.
La felicità non deriva dal lavoro, ma da come vivi la tua vita.
La felicità è come vai a dormire il lunedì sera, il tempo che passi con la tua famiglia, le ore che dedichi a fare cose che ami. Non vale la pena sacrificare 10 anni a lavorare 100 ore a settimana, perché quegli anni non torneranno indietro.
Soprattutto, potresti trovarti in cima alla montagna, ed essere solo.
Tu invece ogni giorno alle 5 di pomeriggio, sei a casa dalla tua prima famiglia, con cui goderti l’altra parte della tua vita. Vedrai i tuoi figli crescere, potrai lavorare sulla relazione con il tuo partner, coltivare hobbies, passare del tempo di qualità con le persone a cui vuoi bene, toglierti gli sfizi.
E se questo non è il tuo desiderio puoi trovarti un lavoro da fare da remoto e viaggiare. La sicurezza che ti dà la vita in azienda ti permette di avere libertà d’azione. Certo devi rispettare degli orari e delle regole, ma è un piccolo prezzo da pagare per la serenità.
Quando vedi qualche imprenditore che ha successo, non invidiarlo. Non ha senso invidiare chi vince alla lotteria. E mentre vedi altri imprenditori chini sul loro gratta e vinci convinti di farcela, pensa a tutti coloro che non sono su Forbes.
Pensa a loro, e sii grato della tua vita spensierata.
Per essere felice, fai carriera in una grande azienda.