La mia definizione preferita di hack è "A clever solution to a tricky problem" (Una soluzione geniale ad un problema insidioso)
E quella che sto per dirti la rappresenta perfettamente.
Serve per distinguere l'arte, dall'arte moderna, e dall'arte contemporanea.
Fino agli inizi del 1800, l'arte era principalmente realista, ovvero si faceva arte che rappresentasse la realtà.
L'opera realista per antonomasia è la Gioconda, che ha un livello di dettaglio che sfiora il ridicolo. (Leonardo ha dipinto i fili di tessuto all'interno del vestito, anche se poi venivano coperti dalla vernice superiore. In questo modo la vernice aveva dei piccoli impercettibili rialzi dove c'erano le cuciture dipinte e risultava più realistica).
E anche gli impressionisti, che non cercavano il dettaglio perfetto, disegnavano comunque basandosi sulla realtà.
Tutto funzionava, finché non arrivarono le macchine fotografiche.
A questo punto, non aveva più senso provare a dipingere con ancor più livello di dettaglio—sarebbe stato impossibile raggiungere le macchine fotografiche.
In questo momento nacque l'arte moderna.
L'arte moderna nasce per andare contro l'arte classica, visto che l'avvento della fotografia l'aveva resa obsoleta.
Arrivati al 1900, si creò un'altra corrente di pensiero: l'arte contemporanea.
Questa volta non si andava contro l'arte classica, nemmeno contro l'arte moderna.
Andava contro il concetto di arte in sé.
L'arte moderna va contro l'arte classica. L'arte contemporanea va contro l'arte.
A me questa distinzione ha aiutato davvero molto ad apprezzare un mondo che mi è sconosciuto.
Se hai studiato arte so che quello che ho detto probabilmente suona come una bestemmia.
Ma riassume sufficientemente bene il concetto per i non addetti ai lavori.
E adesso hai un nuovo ice breaker per la prossima cena tra amici o la prossima Tinder date.